Trenta partite per arrivare in Prima Categoria, il presidente ha fatto tutto quello che poteva per allestire una squadra che possa essere in grado di arrivare all’obiettivo: “Abbiamo lavorato tanto in società – spiega Simone Ruggeri – per comporre il mosaico giusto. Secondo noi abbiamo le carte in regola per puntare al primato. Ora tocca ai giocatori e al tecnico. Da parte nostra abbiamo fatto tutto. Domenica si comincia e ai nostri ragazzi dico di impegnarsi al massimo perché hanno le capacità per vincere”. Dal dire al fare c’è di mezzo ….il lavoro del campo, la partita, la fatica, il nervosismo, l’entusiasmo, la gestione di un gruppo di ragazzi giovani ed esuberanti. Cioè tutto quello che è nella competenza del tecnico Marco Proietti: “Comincia il campionato e il mio augurio è che i ragazzi possano trovare la giusta dimensione secondo quelle che sono le loro indubbie qualità tecniche. Ringrazio la società che mi ha affidato questo incarico che ritengo prestigioso. E’ un campionato comunque insidioso questo che andiamo ad iniziare perché le squadre sono tutte organizzate. La mia è una formazione tecnica, l’ho impostata per comandare il gioco, per essere propositiva. Le amichevoli che abbiamo sostenuto sono state molto positive. Ho tanti giocatori in rosa? Servono tutti perché gli infortuni sono sempre dietro l’angolo. Ad esempio il nostro difensore Tedesco pochi giorni fa si è infortunato e per lui purtroppo lo stop sarà abbastanza lungo. Questo nel calcio può succedere”. La società intanto ha integrato la rosa con l’arrivo di Andrea Polinni e di Massimiliano Bernardi: “Ottimi elementi, ci saranno utili”. Domenica mattina il Nomentum giocherà in trasferta, a Prima Porta: “Non avrò Piergotti e Tedesco ma per il resto gli altri sono tutti disponibili”. Intanto mister Proietti ringrazia oltre al club anche il suo staff: “Grazie per il lavoro che stanno svolgendo al mio vice Simone Del Savio, al preparatore atletico Daniele Goretti, a Filippo De Rossi, Michele Bocci, Delfino Galeazzi. Comincia domenica la nostra avventura, dobbiamo essere tutti uniti e allora ce la potremo fare”.
Sergio Toraldo